Coronavirus e gravidanza: non si trasmette da mamma a bambino
In tempi di Coronavirus, molte mamme e future mamme si pongono molti dubbi, preoccupazioni e domande su quale sarà la situazione che dovranno affrontare pensando al loro piccolo e alla propria salute e l’interrogativo più frequente che rivolgono al proprio ginecologo è: «Se fossi positiva, quale probabilità avrebbe mio figlio di contrarre l’infezione durante la gravidanza o il parto?».
In entrambi casi, il messaggio è rassicurante, ed in questa situazione di emergenza diventa importante, in mezzo a molte fake news, dare risposte fondate ed aiutare le donne in gravidanza a vivere in modo più sereno e consapevole questo momento importante della loro vita.
Ne parliamo assieme al nostro esperto Dott.Omar Anis, Medico Chirurgo Specialista in Ginecologia ed Ostetricia.
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Dott. Anis, una paziente gravida e positiva al Coronavirus può trasmettere il virus al proprio bambino?
Allo stato attuale la letteratura internazionale afferma che il virus SARS CoV-2 non si trasmette da madre a feto. Infatti il Coronavirus non attraversa la placenta.
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Quali sono le precauzioni particolari da assumere in gravidanza?
Occorre ovviamente evitare spostamenti fuori casa, e quando ciò avviene , solo per strettissime esigenze di necessità, lo si deve fare muniti di mascherina e di guanti. Una volta rimossi questi presidi, prima di entrare in casa o toccare altri componenti della famiglia, in particolar modo i bambini, occorre lavare accuratamente le mani con acqua e sapone od utilizzare una soluzione idroalcolica strofinando le mani bene per almeno 30 secondi.
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In Gravidanza si è a maggior rischio di contagio?
Assolutamente no, il rischio è uguale a quello di qualsiasi altro adulto e le vie di trasmissione maggiormente dimostrate sono quelle legate al contatto e alla via aerea. Inoltre, in caso di contagio, le gravide, rispetto alla popolazione generale non sembrano sviluppare quadri clinici importanti. In ogni caso , se sono presenti sintomi quali febbre, tosse secca e difficoltà respiratorie è necessaria una valutazione approfondita in ambito ospedaliero, previo contatto con il proprio ginecologo.
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Si può continuare a fare i controlli periodici?
Assolutamente si, per la donna in gravidanza è fondamentale effettuare sempre e in maniera regolare le visite e i controlli programmati .
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In caso di positività materna al COVID è consigliato il taglio cesareo?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non raccomanda il cesareo per le donne con sospetta infezione da CoV-2 o affette da COVID-19, salvo presenza di specifiche e reali indicazioni cliniche materne o fetali. Le indicazioni al taglio cesareo rimangono le stesse per le mamme non COVID .
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E con i papà in sala travaglio cosa cambierà ? Possono continuare ad assistere al parto ?
E’ ovvio che, se la madre risulta positiva al tampone Covid19, , la presenza in sala parto deve essere assolutamente circoscritta agli operatori sanitari dedicati e a nessun altro, se invece la donna risulta negativa all’infezione e priva di sintomi, i papà sono autorizzati , indossando ogni dispositivo di protezione previsto ,ad essere presenti in sala come è sempre stato e possono assistere alla nascita del figlio e condividere la gioia di questo momento meraviglioso con la propria compagna.
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In caso di sintomatologia sospetta di interessamento delle vie aeree (o in caso di positività Coronavirus). Si può allattare?
Assolutamente si! L’allattamento al seno è sempre possibile e va sempre sostenuto! La madre dovrà sempre adottare misure di controllo dell’ infezione accompagnata dai sanitari , nonchè tutte le precauzioni igieniche come l’uso della mascherina, accurata igiene delle mani e pulizia delle superfici.
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Infine, Dott. Anis,quale messaggio vuole trasmettere alle sue pazienti e a tutte le donne che si trovano a vivere la maternità in questo drammatico momento ?
Le donne in attesa possono stare tranquille, assumere certamente ogni precauzione per non esporsi al contagio, ma se anche questo accadesse, continuare a vivere la gravidanza con fiducia e serenità.