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Febbre, tosse, dolori muscolari, brividi, stanchezza, mal di gola e in alcuni casi anche nausea, vomito e diarrea specie nei bambini. Questi sintomi possono presentarsi sia in caso di influenza che di Covid-19.
Ma come possiamo distinguere con assoluta certezza l’una dall’altra??
L’unico modo per avere una diagnosi affidabile è sottoporsi al test, per valutare, con un unico tampone, se siamo di fronte ad una infezione al Sars Covid o infuenza.
Lo sapevi che l’osteoporosi interessa maggiormente le donne over 50, a causa di un apparato scheletrico meno robusto rispetto a quello maschile e alla perdita accelerata di minerale dopo la
menopausa?
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I nei possono essere presenti nel nostro corpo fin dalla nascita o comparire in ogni momento della nostra vita. Ruvidi o lisci, con forme irregolari o tondeggianti, possono talvolta modificarsi nel corso degli anni o degenerare trasformandosi in melanomi ovvero in tumori della pelle.
Nonostante sia il tumore meno diffuso è comunque il più pericoloso perché può crescere velocemente ed invadere anche i tessuti circostanti.
La mappatura nei è uno screening salvavita fondamentale, poiché i melanomi sono patologie molto aggressive che colpiscono sempre più frequentemente anche i giovani. E’ una sorta di “fotografia”di tutti i nei presenti sul corpo grazie alla quale il dermatologo può capire se nel tempo cambiano aspetto e diventano pericolosi, in modo da asportarli e prevenire quindi la loro degenerazione in melanoma.
La mappatura dei nei viene eseguita nel corso di una visita dermatologica: in un primo momento, il paziente viene esaminato ad occhio nudo e vengono contrassegnati i nei che sembrano irregolari. Successivamente tramite l’utilizzo del dermatoscopio, ovvero una sorta di piccolo microscopio dotato di lente, il dermatologo riesce ad avere una visione diretta della superficie cutanea consentendogli di controllare lo stato di salute dei nei presenti.
La popolazione tipica del nostro territorio è molto più a rischio perché ha una pelle generalmente chiara, più delicata e le linee guida recenti dimostrano che dai 12/13 anni in poi possa esser già utile eseguire un primo controllo dei nei perché consente al medico di identificare lesioni molto piccole anche iniziali.
Ricordiamo, infine, che in presenza di qualsiasi anomalia della pelle quali macchie, nei e rossori, è bene consultare il dermatologo. In generale sarebbe buona prassi effettuare una mappatura dei nei e una visita dermatologica almeno una volta l’anno.
La sindrome dell’ovaio policistico è un disordine eterogeneo caratterizzato da un insieme di segni e sintomi come l’ingrossamento delle ovaie, la presenza di cisti ovariche multiple e da alterazioni endocrinologiche e metaboliche che vanno dall’eccesso di androgeni (cioè degli ormoni maschili) alla disfunzione ovulatoria al sovrappeso/obesità associato ad insulinoresistenza.
L’aspetto morfologico tipicamente policistico delle ovaie è presente solo nelle forme più severe e denota uno stato di non ovulazione cronica che può portare anche a lunghi periodi di amenorrea (cioè di assenza di flusso mestruale).
Ne parliamo assieme al nostro esperto Dott. Marco Ghezzi Medico Chirurgo Specialista in Endocrinologia e Malattie di Ricambio
Perchè l’Endocrinologo?
L’Endocrinologo è il Medico Specialista che si occupa delle patologie delle ghiandole endocrine, cioè di quelle ghiandole (tra cui rientrano anche le ovaie) che secernono i loro prodotti (ormoni) nel circolo sanguigno i quali sono in grado di controllare importantissime funzioni del nostro organismo. La sindrome dell’ovaio policistico è spesso caratterizzata da uno squilibrio ormonale rendendola, pertanto, una condizione patologica di competenza endocrinologica.
Assolutamente sì, la sindrome da ovaio policistico è la più comune alterazione endocrina e metabolica in età riproduttiva che arriva ad interessare circa il 20% delle donne. Le cause rimangono ancora largamente sconosciute anche se evidenze sempre maggiori suggeriscono che la sindrome dell’ovaio policistico possa essere un complesso disordine multigenico con forti influenze ambientali.
Le alterazioni del ciclo mestruale (che in genere tendono ad allungarsi fino talvolta a scomparire del tutto), talora la comparsa di peluria eccessiva o in sedi non fisiologiche (volto, linea alba e dorso), l’aumento anche significativo del peso nonostante un corretto stile di vita possono essere campanelli d’allarme. Naturalmente è importante eseguire esami diagnostici atti a valutare la presenza o meno di ovulazione, lo stato ormonale e la concomitanza di alterazioni del metabolismo glucidico, in particolare insulinoresistenza.
Laddove vi siano severe alterazioni del ciclo mestruale, iperandrogenismo e/o ovaie policistiche all’ecografia può essere preferibile la pillola estro-progestinica mentre in caso di ricerca della gravidanza è indicata l’induzione farmacologica dell’ovulazione. Esistono infine farmaci che possono migliorare/risolvere la resistenza insulinica e con essa il metabolismo.
Certamente. Alcuni accorgimenti alimentari (soprattutto incrementare l’uso di frutta e verdura e ridurre i carboidrati) e stili di vita (prevedere un’attività fisica aerobica moderata ma costante) possono contribuire a migliorare le manifestazioni di questa complessa sindrome.
Sicuramente l’ecografia pelvica, eseguita preferibilmente da un Ginecologo , è importante nell’identificare la presenza di follicoli multipli o di vere e proprie cisti e consente di misurare le dimensioni e quindi il volume delle ovaie. L’ecografia riveste un ruolo importante anche nel monitorare l’ovulazione nel caso la donna ricerchi la gravidanza e/o sia sottoposta a cicli di stimolazione ovarica controllata.
Prima di decidere la terapia più opportuna, è bene che, nella donna in cui si sospetti una sindrome da ovaio policistico, venga eseguito un prelievo venoso per valutare l’assetto androgenico ed estrogenico e degli ormoni ipofisari che controllano direttamente la funzione ovarica. E’ bene effettuare questi esami fra il 2° ed il 4° giorno del ciclo mestruale, periodo in cui i valori non subiscono potenziali alterazioni legate alla normale fisiologia ormonale della donna. Infine nel caso si sospetti un’alterazione del metabolismo glicemico occorre indagare se vi è iperinsulinismo o insulino-resistenza. L’esame del sangue che più precisamente è in grado di caratterizzare questo aspetto è la curva glicemica ed insulinemica dopo carico orale di glucosio.
L’Ecografia è una tecnica diagnostica innocua e non invasiva, che sfrutta le onde sonore e che consente di visualizzare organi e tessuti interni fornendo informazioni sulle loro condizioni di salute mediante l’utilizzo di di sonde ad alta frequenza.
Polimedica, da sempre attenta ad ampliare la propria offerta di servizi, ha fornito il proprio poliambulatorio di una sofisticata apparecchiatura: un NUOVO ECOGRAFO tridimensionale 3D e 4D di ultima generazione dotato di due sonde, ostetrica e ginecologica endocavitaria.
Scegliere l’ecografia tridimensionale anziché la tradizionale in gravidanza, consente una visione più completa ed approfondita del feto sin dalle prime settimane di gestazione, permettendo quindi la diagnosi precoce di eventuali anomalie.
Permette inoltre l’esecuzione di screening prenatali come il Bi-Test ed il Prenatal Safe.
Il Bi-test tramite un prelievo di sangue ed un’ecografia consente di valutare eventuali anomalie cromosomiche e malformazioni fetali.
Il Prenatal Safe attraverso l’analisi del DNA fetale, isolato da un campione di sangue materno, valuta la presenza delle principali anomalie cromosomiche e, grazie ai vari livelli di approfondimento dell’esame, è possibile ottenere un quadro informativo più completo.
Grazie alla elevata sensibilità della sonda ginecologica endovaginale 3D è possibile diagnosticare patologie dell’apparato riproduttivo femminile, come ad esempio fibromi, endometriosi, cisti ovariche, neoformazioni endometriali, nonché difetti congeniti al fine di riconoscere le cause di aborti ricorrenti.
Tale prestazione risulta quindi fondamentale nel percorso di prevenzione della salute della donna.
L’ecografia 3D ginecologica ricopre, inoltre, un ruolo fondamentale nello studio dell’infertilità di coppia, valutando la pervietà tubarica attraverso la Isterosonosalpingografia.
La pervietà tubarica è fondamentale per permettere il passaggio dello spermatozoo e la discesa dell’ovocita fecondato in utero.
Questo particolare esame diagnostico è in grado di valutare, in una donna che cerca una gravidanza, se vi sono difetti strutturali dell’apparato femminile, come una chiusura parziale o totale delle tube oppure la presenza di malformazioni ed anomalie come fibromi e polipi endometriali. Attraverso una semplice ecografia e l’introduzione di soluzione fisiologica ed aria nella cavità uterina, mediante un piccolo catetere, si evita di effettuare altri esami più invasivi e dolorosi.
L’ Isterosonosalpingografia si esegue in ambulatorio senza anestesia, è un esame rapido e normalmente poco fastidioso.
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