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Dott.Omar Anis
Specialista in
Ginecologia ed Ostetricia
La donna moderna chiede alla contraccezione di essere innanzitutto un’alleata discreta che la possa accompagnare nei momenti affettivi della vita , vivendo il presente in maniera serena con la possibilità di programmare con ottimismo scelte esistenziali importanti quali la costruzione
di una famiglia.
La ricerca scientifica in questo campo ha fatto passi da gigante ed è in grado di rispondere in maniera molto efficace agli interrogativi sulla salute e sulla sessualità libera e consapevole.
Per una giovane donna impegnata negli studi o in una professione appagante la contraccezione sicura significa poter perseguire i propri obiettivi di vita con serenità ed entusiasmo senza tragedie emotive dovute a ritardi mestruali o concepimento involontario.
Per la donna sposata con figli, invece, la contraccezione significa dosare le giuste energie in termini di investimento affettivo sulla famiglia, e sul rapporto col partner.
In caso di anticoncezionali ormonali , la donna può anche garantirsi collaterali azioni benefiche sulla salute in termini di riduzione del rischio di fibromi, di cisti ovariche e infezioni genitali.
E’ fondamentale ascoltare con attenzione i bisogni, le aspettative , le ansie e le paure che le donne provano nei confronti del complesso problema della contraccezione Solo col dialogo comprensivo e rassicurante il ginecologo, può, e deve, indicare alla donna la contraccezione “su misura” così da vivere in totale sicurezza e serenità la propria affettività senza dimenticare
il bene più prezioso che abbiamo: la SALUTE.
Dott .Gianfilippo Neri
Specialista in Cardiologia e
Malattie dell’Apparato Cardiovascolare
Il check up cardiologico è fondamentale per diagnosticare
in tempo patologie del sistema cardiovascolare
Polimedica offre la possibilità di effettuare
check up cardiovascolari individualizzati
mirati ad un’ottimizzazione dello stile di vita e
alla prevenzione delle patologie cardiovascolari
In occasione del check up vengono inoltre forniti
consigli riguardo alla prevenzione delle patologie
(con chiara indicazione dei percorsi di prevenzione
legati ad età, al sesso ed eventualmente familiarità)
Il percorso prevede un colloquio, una valutazione della documentazione sanitaria eseguita
precedentemente, l’effetuazione di una visita specialistica completa di elettrocardiogramma
ed ecocardiogramma e la programmazione di eventuali successive indagini (esami
ematochimici, Holter dinamico e pressorio, Doppler vascolare, test da sforzo ecc) che si ritengono
utili per completare il quadro clinico. è prevista inoltre una relazione clinica inale comprendente
le eventuali inidicazioni terapeutiche e con obiettivi e programmi personalizzati.
“Ogni anno in Italia oltre 48.000 donne si ammalano di tumore al seno – disse Paolo Veronesi Direttore della Divisione di Senologia Chirurgica dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano – se il tumore viene identificato nelle fasi iniziali e adeguatamente curato, la sopravvivenza può arrivare al 98% ed è per questo che la prevenzione è l’arma fondamentale per ogni donna “
DOTT. SSA ORTU COS’E’ L’ECOGRAFIA MAMMARIA?
E’ un esame diagnostico non invasivo , indolore e totalmente innocuo che permette di individuare velocemente cisti e anomalie del tessuto mammario nonché esaminare le stazioni linfonodali satelliti (principalmente al cavo ascellare).
DOTT.SSA ORTU QUANDO E’ UTILE PER UNA DONNA EFFETTUARE L’ECOGRAFIA?
Tutte le donne tra i 20 e i 40 anni dovrebbero controllare periodicamente il seno con l’autopalpazione , la visita ginecologica o senologica e sottoporsi ad un’ecografia mammaria 1 volta all’anno o 2 anni, in base all’indicazione dello specialista.
QUINDI L’ECOGRAFIA MAMMARIA E’ UN ESAME IMPORTANTE ?
L’ecografia mammaria è considerata l’INDAGINE DIAGNOSTICA DI PRIMISSIMA SCELTA per tutte le donne sotto i 40 anni di età, per la conformazione della ghiandola mammaria in questa fase della vita. Solo infatti, in presenza di addensamenti e formazioni anomale, lo specialista consiglia esami ulteriori come la mammografia e l’agobiopsia.
Non perderti questa incredibile opportunità.
Il botulino o botox o- come in Italia è commercializzato- Vistabex, è il trattamento di medicina estetica più richiesto in Italia e negli Stati Uniti.
La tossina botulinica è una soluzione rapida, sicura e d’effetto per migliorare le rughe del volto causate dall’eccessiva mimica facciale. E’ una procedura reversibile e ripetibile nel tempo.
Le indicazioni migliori sono le rughe glabellari (tra le sopracciglia), frontali, perioculari (zampe di gallina). Inoltre può essere d’aiuto per sollevare sopracciglia particolarmente abbassate.
1- Il botulino rende inespressivi. FALSO.
Il trattamento con botulino deve essere fatto rispettando i dosaggi. Il dosaggio americano, molto distante da quelle che sono i dosaggi europei, può portare a dei risultati poco naturali. Questo è dovuto a un dosaggio elevato di farmaco, tale per cui si stendono molto le rughe e si rendono i volti inespressivi. Basta utilizzare il
giusto dosaggio, che modula l’attività dei muscoli mimici per ottenere risultati buoni e naturali.
2 – Il botulino fa male al sistema nervoso. FALSO.
Il farmaco interagisce con il sistema nervoso, modulando l’attività delle fibre muscolari, ma non danneggia le terminazioni nervose. Ne è la prova il fatto che è un farmaco ampiamente utilizzato in neurologia per trattare forme gravi di cefalea.
3 – Il botulino crea dipendenza. FALSO.
Il trattamento con questo farmaco è reversibile, che significa che dopo qualche mese le rughe tornano a riapparire. Il paziente al cessare dell’attività puo’ scegliere se ripetere il trattamento o meno, in totale libertà.
Quando l’effetto del trattamento svanisce si torna alla condizione di partenza.
Chiama lo 0499387040 per un consulto gratuito estetico con la dott.ssa Rossella Sferrazza per trovare la soluzione più adatta per te e ritrovare la luminosità del tuo volto.
Un’intolleranza alimentare è una reazione contraria dell’organismo verso determinati cibi.
A differenza di quanto avviene nelle allergie alimentari, questa reazione non dipende dall’attivazione anomala del sistema immunitario con i suoi anticorpi, ma è meno severa, si manifesta gradualmente ed è proporzionale alla quantità dell’alimento che viene ingerita (quasi come se l’organismo si “intossicasse”). Possiamo quindi considerare un’intolleranza alimentare come un malessere scatenato dall’ingestione di particolari cibi, anche di uso comune, come ad esempio il grano, i latticini e le uova. Le intolleranze alimentari possono essere davvero fastidiose: emicranee, eruzioni cutanee, stanchezza, nausea, problemi digestivi… sono solo alcuni dei disturbi di cui puoi so_rire quando assumi, regolarmente, un determinato alimento al quale sei ipersensibile.
disturbi dell’apparato digestivo
A questa categoria appartengono molti dei sintomi tipici di un’intolleranza alimentare:
• pancia gonfia (meteorismo)
• colite e stitichezza
• reflusso gastroesofageo, gastrite
• inappetenza ed eccessivo appetito.
Sintomi cutanei
• l’acne
• eczemi
• dermatiti
• orticaria
• prurito
Disturbi respiratori
• congestioni nasali frequenti
• sinusiti
• bronchiti
• difficoltà respiratorie
Disturbi neurologici ed emotivi
• emicranee
• cefalee
• fatica a concentrarsi
• sonnolenza
• stati d’ansia
• malumore
Dolori ossei e muscolari
• Artrite
• crampi
• piccole contrazioni involontarie dei muscoli.
Sintomi cardiaci e malattie autoimmuni
• contrazioni cardiache non regolari (extrasistole),
• tachicardia
• palpitazioni
• malattie autoimmuni (psioriasi o l’artride reumatoide)
Disturbi genito-urinari
• cistiti
• candidasi
• difficoltà di concepimento
può capitare che nonostante osservi una rigida dieta alimentare, l’ago della bilancia non ne vuole proprio sapere di scendere:
se sei intollerante ad un determinato nutriente che nella tua dieta dimagrante è compreso, può accadere di non riuscire a perdere peso.
la dott ssa monica pagani biologa nutrizionista e_ettua in polimedica i seguenti test in grado di dare una risposta concreta ai disturbi legati all’intolleranza alimentare e alle infiammazioni dell’organismo elaborando il profilo nutrizionale personalizzato e individuale.
e’ un esame rapido e non invasivo che valuta la composizione corporea, fondamentale per elaborare il giusto profilo nutrizonale della persona
una piccola goccia di sangue dal dito studiata al microscopio al momento esatto della visita valuta lo stress del nostro metabolismo, la funzionalità delle cellule sanguigne, la presenza di micosi , tossine e problemi intestinali o linfatici.
– a tutti coloro che so_rono dei sintomi elencati sopra che spesso, infatti,hanno come causa principale l’ alterazioni delle abitudini alimentari.
– a chi è sano
– agli sportivi dilettanti e professionisti
…a tutti coloro che intendono migliorare il proprio benessere , diventando così più attivi fisicamente e più equilibrati
L’ansia è una condizione emotiva normale oltre che una risposta comune alle diverse situazioni di stress quotidiano. Si tratta di un’esperienza universale, riscontrabile in tutte l’età, che, nella maggior parte dei casi, ha un carattere transitorio. La semplice presenza di uno stato di apprensione o di timore non è certo segno di psicopatologia, anzi, è qualcosa di positivo, che contribuisce alla tua sopravvivenza e sicurezza ed è utile per preservare la specie umana.
Allo scopo di distinguere quando uno stato di apprensione costituisce una condizione disfunzionale e quando invece costituisce una normale risposta di adattamento, può essere utile fare una distinzione tra ansia, paura e fobia.
L’ansia è stata differenziata dalla paura e dalle fobie in base all’obiettività del pericolo, ovvero, se esiste qualcosa la cui pericolosità è obiettivamente dimostrata, la reazione emotiva viene chiamata paura; se invece l’oggetto o la situazione non sono realmente pericolosi, la reazione viene chiamata ansia o fobia.
I disturbi d’ansia sono una categoria di disturbi specifici rappresentati da un’eccessiva reazione apprensiva alle possibili conseguenze di un evento piuttosto che nei confronti dell’evento di per sé, con una forte tendenza all’evitamento.
Le persone che ne soffrono tendono ad avere paura di cose o situazioni delle quali di solito non hanno paura gli altri e che loro stessi non temevano in passato, oppure hanno paura in modo esagerato di cose che normalmente tendono a metterci in allerta, ma non a spaventare tanto da scappare o evitare di entrarci in contatto.
Un altro criterio per differenziare le normali paure dall’ansia patologica si basa sull’impatto che tale stato d’animo ha sul corpo e sul comportamento. Se assistiamo a un disagio emotivo che è eccessivo per quanto riguarda la frequenza con cui si verica, l’intensità con cui si manifesta e la durata, allora possiamo considerare tale reazione patologica.
Quali sono i sintomi più comuni dell’ansia?
Tutte queste manifestazioni riflettono l’iperattività del sistema nervoso autonomo che è responsabile dell’attivazione dell’ansia. Anche la frequenza del polso e la respirazione possono essere elevate.
Inoltre, sono presenti frequenti sintomi somatici
Quali sono le cause dei disturbi d’ansia?
Le cause dei disturbi d’ansia non sono completamente note, tuttavia, a generare l’ansia sembrano intervenire diversi fattori, alcuni dei quali non sono modicabili: fattori biologici, fattori stressanti psicologici e fisici, fattori ambientali, caratteristiche di personalità e l’iperventilazione.
Tra i fattori stressanti si possono includere esperienze familiari negative, problemi lavorativi o economici, incomprensioni coniugali, nascita di gli, lutti e qualsiasi evento legato caratterizzato da un significativo senso di responsabilità.
Le malattie più comunemente associate ai disturbi d’ansia sono: depressione, disturbi bipolari, ADHD, patologie respiratorie, cardiache, gastrointestinali e ipertensione.
Come si possono affrontare?
Guarire e gestire i disturbi d’ansia è possibile, talvolta in tempi anche molto brevi, ma occorre mettersi nelle mani di un professionista che possa aiutare in questo percorso.
Il trattamento più indicato per i disturbi d’ansia, secondo numerosi studi scientifici, è la terapia cognitivo-comportamentale, tanto da essere introdotta nelle linee guida internazionali che indicano i percorsi di cura più adeguati per le diverse patologie.
In alcuni casi, almeno nella fase iniziale, la psicoterapia cognitivo-comportamentale può essere coadiuvata dall’assunzione di una terapia farmacologica con ansiolitici o antidepressivi.
La terapia cognitivo-comportamentale per l’ansia mira a eliminare le preoccupazioni esagerate e i comportamenti protettivi e di evitamento che rappresentano i fattori di mantenimento della stessa sintomatologia ansiosa, con lo scopo di aiutare la persona a riacquistare fiducia in se stessi, un maggior controllo e un senso di sicurezza nelle attività della vita quotidiana. Per raggiungere tale obiettivo, oltre alla valutazione iniziale del disagio presentato, alla conoscenza della storia di vita della persona e alla condivisione di obbiettivi terapeutici tra il paziente e il terapeuta, la terapia cognitivo comportamentale, attraverso tecniche specifiche, permette di identificare e mettere in discussione i pensieri e le credenze disfunzionali che mantengono la risposta ansiosa. Il paziente durante la terapia viene aiutato a gestire i sintomi dell’ansia, attraverso l’esposizione graduale ai pensieri, alle situazioni temute e alle sensazioni fisiche dell’ansia, con la riduzione di comportamenti
di evitamento e di controllo, e a prevenire eventuali ricadute che potrebbero ripresentarsi.
Dott.ssa Sofia Calvo
Psicologa-Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Polimedica , Trebaseleghe
Purtroppo alcune di noi sono afflitte da questi fastidi ogni mese e ancora non hanno trovato una soluzione a questi spiacevoli problemi intimi, cercando di tamponare con cure locali o antimicotici
assunti per bocca a volte anche in modo eccessivo, abbiamo chiesto alla nostra esperta Dott.ssa Francesca Manganello Medico Chirurgo Specialista in Ginecologia ed Ostetricia di spiegarci cos’è la candida e quali sono i modi per prevenirla.
La candida è un normale ospite dell’ambiente vaginale se in piccola quantità … ma quando cresce in modo esagerato può provocare prurito, bruciore, arrossamento e disagio. Il tutto spesso si accompagna a perdite biancastre, tipo ricotta, prive di odore È sufficiente l’uso di un antibiotico, o una dieta errata o una variazione di pH per distruggere o alterare la flora vaginale che ci
protegge o far prolificare i lieviti e, a volte, anche i batteri.
1 – Dieta
Una dieta bilanciata è alla base del nostro equilibrio vaginale. Perciò banditi ogni sorta di zuccheri e lieviti, anche quelli “mascherati”compresi quelli “sugar free”. Così come i lieviti, nascosti in grandi quantità anche dietro a bevande familiari come la birra, nel pane e nella pizza. Privilegiate le farine integrali, si alla frutta ma no a quella troppo matura (la fermentazione determina produzione di zuccheri). Cercate di ridurre l’alcool ed eliminate prodotti fermentati come salsa di soia, condimenti per insalate e i sottaceti. State attente anche a formaggi, insaccati, spezie e fritti. Via libera invece a insalate, pesce, legumi, cibi che oltretutto si sposano con la stagione estiva.
2 – Probiotici
Molti jogurt contengono lo stesso tipo di probiotici che mantiene la vagina sana. Non è stato dimostrato che mangiare una tazza di jogurt al giorno sia utile per il trattamento dell’infezione vaginale
anzi, se lo jogurt non è magro ed è alla frutta – quindi con un alto contenuto di zucchero – non aiuta a combattere l’infezione. Recenti studi hanno dimostrato però che l’utilizzo, anche locale, di probiotici per almeno 4 settimane riduce il numero di recidive e quindi, l’utilizzo di antifungini.
3 – Norme igieniche
Al contrario di quello che molte di voi pensano lavarsi troppo NON VA BENE. Nei momenti di candida acuta l’uso di saponi (soprattutto se troppo aggressivi) lede ulteriormente la mucosa, già inammata e delicata. Infatti, se ci pensate, il benessere dopo l’uso di un detergente dura solo qualche minuto, poi tutto come prima. Quindi provate ad usare saponi delicati e con
parsimonia, massimo una volta al giorno. Per il resto acqua tiepida va benissimo. Quando possibile, dopo aver fatto la pipì, non usate la carta igienica ma fatevi un bidet con sola acqua e asciugatevi tamponando con un asciugamano di cotone.
Non usate biancheria intima sintetica o con pizzo, divieto assoluto a collant e pantaloni skinny. Appena potete, togliete tutto e mettete una bella gonna larga. Quindi la notte, nessuna restrizione e dormite libere.
Se hai domande o dubbi non esitare a contattarci!
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